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Francia: il mito della Légion étrangère

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8 giugno 2015

Photo © jean-louis Zimmermann, 2007, www.flickr.com
Photo © jean-louis Zimmermann, 2007, www.flickr.com

La Legione Straniera è un corpo d’élite dell’esercito francese circondato dal mito perché offre un mezzo di riscatto sociale e la possibilità di assumere una nuova identità. Il prezzo da pagare è tuttavia alto: isolamento, lontananza dalla famiglia e dura quotidianità. Ogni anno i disertori sono circa 250. In passato hanno fatto parte della Légion, tra gli altri, l’italiano Vittorio Testi e l’ebreo austriaco Hugo Geoffrey, unici ad aver ottenuto il grado di generale, oltre a Pal Nagi Bocsa y Sarközy, padre dell’ex-presidente francese. Sono circa 60mila gli italiani che ne hanno fatto parte. Solo i tedeschi sono stati più numerosi (210mila).

La storia della Légion

La Legione Straniera fu fondata nel 1831 da Luigi Filippo di Francia durante la guerra d’Algeria: i primi membri furono ex-militari e rivoluzionari di tutta Europa. Nel primo scontro, a Maison Carrée, la Legione si comportò con tale valore da meritare le spalline verdi e rosse dei granatieri e il tricolore. Fu impegnata anche nella guerra di Crimea e poi al fianco dei piemontesi a Magenta, Solferino e Montebello, contro gli austriaci. Nel 1863 intervenne in Messico a sostegno del re Massimiliano I. Il 30 aprile una piccola unità fu attaccata dai messicani a Camerone, ma si batté con tanto coraggio da rendere tale data la festa del corpo.

Per regolamento, la Legione Straniera poteva intervenire solo all’estero, ma nel 1870 essa fu impiegata da Napoleone III sulla Loira per tentare, invano, di fermare l’avanzata prussiana. Poiché i membri non possono combattere contro i propri compatrioti, durante la Grande Guerra i legionari tedeschi operarono in Nord Africa. Nella Seconda Guerra Mondiale, la 13ème demi-brigade della Legione si unì alle Forze della Francia Libera, sotto il comando di Charles De Gaulle.

Negli anni ’60, il coinvolgimento di alcuni comandanti nel tentativo di golpe proprio contro De Gaulle rischiò di porre fine all’esistenza della Légion. Dopo l’indipendenza dell’Algeria, la sede storica di Sidi Bel Abbès fu sostituita da quella di Aubagne. Oggi i circa 7700 legionari sono suddivisi in 11 reggimenti, di cui 3 d’oltremare. Dalla fondazione circa 35mila legionari sono caduti per la Francia. Negli ultimi anni, la Legione ha operato in Afghanistan, Haiti, Costa d’Avorio, Sud-est asiatico, Libano e Chad.

La marcia e le tradizioni

I valori fondanti della Légion sono disciplina, rispetto e solidarietà. Ogni legionario deve conoscere a memoria il Codice d’onore. La Legione permette di arruolarsi sotto identità fittizia e di ottenere il passaporto francese, al termine del periodo di servizio. Dal 2010 è però possibile mantenere la vera identità al momento dell’arruolamento (o rivelarla entro un anno dalla firma del contratto). I francesi devono dichiarare una diversa cittadinanza, e solitamente dichiarano di provenire da un Paese francofono. Il motto Legio Patria Nostra non implica il ripudio della nazionalità di origine.

La Légion è nota per il passo lento e marcia per ultima durante la parata del 14 luglio sugli Champs Elysées, guidata dai pionieri (incaricati delle infrastrutture) che portano barba, grembiule di cuoio e un’ascia.L’uniforme include la fusciacca azzurra, ideata per proteggere i legionari dalle infezioni intestinali, e il képi blanc, in origine color kaki, che, per effetto dei lavaggi e del sole, diventava inevitabilmente bianco. Dal 1939 si è adottata la versione bianca per i legionari, mentre sottufficiali e ufficiali lo indossano nero con il fregio della granata a 7 fiamme. Fanno parte della divisa le spalline verdi e rosse e la cravatta e il berretto verdi.

La Légion oggi

La rivista della Legione, il “Képi Blanc”, finanzia l’Istituzione degli Invalidi, che con la Casa del Legionario fa parte degli enti di solidarietà della Légion, e ospita e assiste gli anziani ex legionari. Oggi la Légion è parzialmente cambiata ed ammette candidati tra i 17 e i 40 anni non condannati per reati gravi. Dopo le prove di selezione fisica, medica ed attitudinale ad Aubagne (superate in media da 1 candidato su 10), le reclute sono addestrate per 15 settimane a Castelnaudary. Dopo le prime 4, senza contatti con l’esterno, essi affrontano la Marche du Képi Blanc, al termine della quale ricevono il tradizionale copricapo.

Alla firma del contratto quinquennale assumono il grado di legionario, con uno stipendio di 1200 € mensili. Il proscioglimento della ferma è possibile entro i primi 6 mesi, trascorsi i quali l’abbandono è diserzione. Ogni legionario può diventare ufficiale attraverso selezioni interne, ma la maggior parte degli ufficiali viene dall’esercito. Anche l’arruolamento delle donne è formalmente consentito, ma di fatto difficilmente accettato.


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